martedì 30 marzo 2010

Cartina del SALENTO

LA STORIA DEL SALENTO

SALENTO, lo si può considerare come la regione più orientale d'Italia, come un balcone affacciato sui due mari.

Si dice che la storia del Salento ha sempre incontrato quella dell'Oriente, infatti ci sono diverse leggende che vogliono vedere i Cretesi come fondatori di Lecce. Strumento di questo incontro è sicuramente il Mediterraneo, mare che ha fatto incontrare diverse civiltà e popolazioni che su di esso si affacciano.

Dagli studi, risale, che già nell'età del Bronzo, la penisola salentina, fu abitata da popolazioni indoeuropee. Le decine di dolmen e di menhir, che possiamo facilmente trovare nel basso Salento, sono una testimonianza di questo periodo.

Quindi, quasi sicuramente, i primi ad abitare in questa terra, attorno al V sec. a.C., furono i Messapi, dediti all'agricoltura, all'allevamento dei cavalli ed alla lavorazione della ceramica. Queste popolazioni iniziarono la costruzione di città con imponenti cinte murarie.

Ma già nell'VIII sec. a.C. coloni greci avevano fondato lungo la costa, città come Gallipoli, Otranto, Taranto che sarebbero diventate i punti di riferimento della Magna Grecia, piccole capitali più prestigiose di quelle della madre patria.

Nella provincia di Lecce, cuore del salento, è situata un'area ellenofona, che ha origini molto antiche, c'è chi pone le origini dell'area grica nel periodo bizantino, chi invece, anticipa la nascita al periodo magno-greco e questa minoranza etnico-linguistica comprende nove comuni.

Subito dopo la guerra tarantina,il Salento diventò provincia romana.

I Romani, conquistando il Salento, scoprirono la scultura, la pittura e il il gusto della poesia, uno dei più grandi scrittori e poeti di Roma fu Quinto Ennio nato nella Messapica Rudiae, città alle porte di Lecce di cui oggi rimangono i resti archeologici. I Romani sfruttarono la loro posizione strategica consolidando la rete viaria proveniente dall'Urbe, facendo di Brindisi il capolinea dell'Appia e della Traiana e costruendovi porti come a San Cataldo e a Roca.

Dopo la caduta dell'impero romano d'occidente, il Salento subì la dominazione dei bizantini e dei normanni che, insieme a FedericoII, portarono la regione ad essere nuovamente centro del mondo.Con gli Svevi incominciò un lungo periodo di decadenza che proseguì con gli Angioini, gli Aragonesi e con il governo vicereale spagnolo che portò nuovi sacrifici a questa terra. L

a penisola passò un lungo periodo fatto di saccheggi e distruzioni. I contatti con la sponda balcanica furono intensi sino alle invasioni di Goti, Longobardi e Bizantini. Questi ultimi esercitarono il loro dominio per lunghi secoli. La costante penetrazione della Chiesa d'oriente ne caratterizzò la vita religiosa, dapprima attraverso l'arrivo di individui isolati in fuga dalle persecuzioni religiose o politiche, prima col diffondersi del monachesimo, in particolare quello ispirato a San Basilio. I Basiliani istituirono ovunque cenobi, raccogliendo intorno ad essi la popolazione divisa tra preghiera e lavoro dei campi.

Altro periodo importante per il Salento ma al tempo stesso drammatico, è quello dell' invasione dei Turchi che nel 1480 attaccarono e saccheggiarono Otranto la cui resistenza venne punita con l'uccisione di ottocento abitanti.

Fu questo uno degli episodi che diede l'avvio alla costruzione delle torri di guardia sotto gli Spagnoli, a partire dal '500, sotto il regno di Carlo V.

Lecce divenne, nello stesso periodo,una delle città più belle ed importanti per le attività culturali ed artistiche che, oltre ad attirare nobili e studiosi, coinvolse anche l'entroterra con il suo aspetto di barocco.